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Marc Chagall Ottavio Missoni. Sogno e Colore

Una dimensione poetica e felice

Marc Chagall é uno tra i grandi maestri contemporanei che possono aver ispirato il lavoro artistico di Ottavio Missoni oltre ad avere avuto un’esperienza simile nelle rispettive ‘radici culturali’. Numerosi sono i tratti che accomunano questi due personaggi, a partire dalla loro biografia sorprendentemente simile. Negli anni della giovinezza sono entrambi costretti a subire le politiche discriminatorie dei governi verso le minoranze a cui appartengono e questo esilio lascia in loro un segno profondo che traspare dalla loro produzione artistica. Entrambi convivono con tre diverse ‘patrie’: Marc Chagall è di origini Ebraiche, nasce nell’Impero Russo ed è in seguito naturalizzato Francese. Ottavio Missoni é di origini Dalmate: l’infanzia ne “la mia Ragusa…”, adolescente a Zara, trasferito a Trieste dopo l’esodo e poi a Milano e Gallarate. Qui nel 1953 con la moglie Rosita stabilisce la sua attività trasferendo il laboratorio di maglieria che aveva a Trieste: “… Perché a Trieste è forse più facile varare una nave che fare una maglia”. Entrambi hanno un amore malinconico per la loro infanzia. “Per far rivivere Zara a noi rimangono solo i ricordi: una favola magica che alla fine fa sorgere il dubbio che non sia mai esistita. O forse esiste ormai solo nel cuore e nel disperato amore dei suoi cittadini dispersi nel mondo” . Entrambi hanno un legame fortissimo con la moglie che è parte attiva nel loro lavoro artistico: Bella è musa e soggetto dei dipinti di Marc mentre Rosita è colei che ispira e applica il lavoro artistico di Ottavio trasformandolo in Moda mantenendo il legame Arte-Moda in tutta la loro carriera. I colori brillanti ed energici che si ritrovano nel loro lavoro e che trasmettono ottimismo e felicità nascondono una sorta d’ingenuità infantile che rende il loro linguaggio genuino e d’impatto immediato. Gli studi di Missoni sono schizzi geometrici colorati a matita e pennarello su carta a quadretti come quella che si usa a scuola. A partire da essi si realizzano i tessuti, e gli arazzi, la più elevata espressione della creatività artistica di Ottavio. Dice Emilio Tadini: “Lo stile Missoni è determinato essenzialmente dal colore… dal colore in se stesso… ha quella specie di alfabeto della luce che diventa colore… il colore è il fondamento di ogni idea e di ogni forma… l’aver riportato il colore nei vestiti in modo assolutamente sostanziale è il grande merito dei Missoni”. Balthus ringraziandolo per un pullover ricevuto in dono gli scrive: “A Ottavio e Rosita Missoni, maestri del colore, con gratitudine”. Chagall è stato vicino a molte avanguardie ma non ha mai aderito a nessuna di esse fino in fondo. Allo stesso modo Missoni crea un linguaggio unico e personale senza tempo. Dice di lui Flavio Caroli: “Missoni è pittore nel senso più pieno, magico, alchemico della parola: conosce e pratica i segreti dell’impasto cromatico, delle velature, delle lumeggiature, con l’istinto di una pratica immemorabile… rispetto ai suoi colleghi Missoni ha un vantaggio non essendo obbligato per vincoli di scuola a costringersi nei limiti di un’”immagine” predeterminata, può svariare rapsodicamente fra le più diverse sollecitazioni visive”. Il sogno è quella produzione psichica che ha luogo durante il sonno ed è caratterizzata da immagini, percezioni, emozioni che si svolgono in maniera irreale o illogica. Ne ‘L’interpretazione dei sogni’ di Freud il sogno è la ‘via regia verso la scoperta dell’inconscio’. Nel sonno, infatti, viene meno il controllo della coscienza sui pensieri dell’uomo e può quindi liberamente emergere il suo inconscio, travestendosi in immagini di tipo simbolico. Il sogno propone soprattutto immagini. La produzione figurativa può, dunque, risultare più immediata per la rappresentazione diretta ed immediata del sogno. Ottavio amava dormire e sua madre lo assecondava, tanto che spesso lo lasciava dormire invece di mandarlo a scuola, per non renderlo nervoso. In compenso gli regalava molti libri e questo amore per la lettura ereditato dalla madre e coltivato durante il periodo di prigionia in Egitto quando passava le sue giornate a leggere diventa la sua scuola di pensiero. Più tardi lo sarà l’osteria, dove frequentava un gruppo di talenti che si autonominavano ‘La Banda di Brera’: intellettuali come Crippa, Peverelli, Tadini, Dova, Morlotti, fotografi come Ugo Mulas, Alfa Castaldi, Dondero ma anche intellettuali e giornalisti come Gianni Brera e altri come Mario Soldati, tutti accomunati dall’essere “amici liberi di testa, tipi dispari che non si collocano dentro fasce ‘di mestieri’ né dentro fasce culturali o politiche”, senza padroni da compiacere, ma liberi. Ho sempre apprezzato la componente fantastica dell’opera di Chagall. La sua realtà fiabesca nel sogno, elementi figurativi della memoria che si scompongono in un mondo colorato comunicando una dimensione ottimistica della vita. Lo stesso posso dire dell’opera artistica di Ottavio Missoni, mio padre, dove i suoi Arazzi sono composti da ritagli di maglia colorata che illustrano memorie. Come lui stesso descrive “…ogni pezzetto va osservato attentamente in quanto ha una sua storia e presi singolarmente hanno una loro vita… ” e assemblati tra loro ricreano una nuova coloratissima armonia. Una dimensione poetica e felice. Luca Missoni

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